Coin Slider Gallery Fontanelle Molisane: La mia terra è…acque limpide (parte 2)

lunedì 23 gennaio 2012

La mia terra è…acque limpide (parte 2)

La mia terra è…acque limpide. Un percorso tra sorgenti, fontane e fontanelle della nostra terra  (parte 2)


Progetto di educazione ambientale della classe IIIA
della Scuola media Statale “A. Manzoni,, di CERCEMAGGIORE
(inserito nel progetto “Cercemaggiore è…,,)
a.s. 2005/06 ins.Di Stasi Domenico

veduta della fontana di Barrea ( foto dsd )



FONTANA DI BARREA

(a’ fntà varreje);
m.760 s.l.m.;
versante Est ; bacino del Fortore.




(la prima parte)

La fontana è ubicata sulla stradina comunale che, attraversando il bosco di Pescosambuco, mette in comunicazione la contrada di Piana di Barrea con la strada provinciale Cercemaggiore – Riccia. Se si parte da Piana di Barrea basta guardare a sinistra della strada prima di iniziare ad attraversare il bosco per scorgere questa bella fontanella con annesso abbeveratoio e lavatoio. L’antica fontana fu rifatta nel 1930 ma l’attuale manufatto risale agli anni 70 quando il tutto subì una radicale ristrutturazione che ne modificò in modo irreversibile il primitivo aspetto. Il corpo della fontana ha la forma di un parallelepipedo rettangolare che nella facciata rivolta verso la strada presenta tre cannelle e in quella opposta ne presenta due che normalmente, oggi, non vengono utilizzate mentre un tempo servivano per abbeverare gli animali. La sorgente con relativa vasca di accumulo è posta poco più a monte. La portata è notevole perché oltre alle cinque cannelle visibili vi è anche una molto più grande che caccia acqua alla base del corpo della fontana, acqua che si riversa direttamente nell’abbeveratoio. Sia il lavatoio che l’abbeveratoio sono tenuti dagli abitanti del luogo in maniera impeccabile.
Splendida è la vegetazione del luogo; da qui si diparte un ruscello che costeggia il bosco comunale e separa quest’ultimo dalle proprietà private. A lato del ruscello si snoda uno stretto viottolo, da percorrere in fila indiana, attraverso una vegetazione lussureggiante in parte tipicamente di un ambiente umido. Diamo qui di seguito una breve scheda delle caratteristiche fisiche dell’acqua di questa sorgente:

La scheda riflette in modo indubbio la situazione della fontana la cui vasca di accumulo dovrebbe essere ristrutturata e ripulita come pure la conduttura che porta alla fontana. Pare che un radicale intervento teso in questo senso ma anche ad un idoneo recupero, con materiali più adatti e consoni al sito di quelli utilizzati negli 70, di tutto il manufatto sia nei programmi dell’attuale Amministrazione che ha già predisposto i relativi elaborati tecnici in attesa di un finanziamento da parte della regione Molise. Del resto dopo il recente intervento operato dagli abitanti della zona che hanno edificato una cappellina dedicata alla Madonna della Libera proprio nella parte attigua del bosco e la decisione dell’Amministrazione di crearvi un’area pic-nic con relativo spazio ad alto fusto, sarebbe un vero peccato non completare il tutto con una sistemazione più decorosa.

La vecchia Fontana di Canale ( foto dsd )
FONTANA CANALE
(a’ fntà da canal’)
m..772 s.l.m;
versante nord-est ; bacino del Fortore.

La fontana prende il nome della omonima contrada in quanto è posta proprio al suo centro. Arrivare a questa fontana è semplicissimo: si prende la strada per Cacerno e superato il Mulino “Fulipp’,, dopo circa trecento metri si trova, a sinistra, la stradina per la contrada Canale; basta percorrerla per qualche centinaio di metri e ci si trova davanti a questa fontanella. L’attuale manufatto, in pietrisco e cemento, fu realizzato nel 1969 dal Sig. Di Bona Michele, un muratore della stessa contrada, e da allora la fontana non ha subito nessun intervento di manutenzione per cui lo stato in cui si presenta è alquanto precario ed evidenzia in pieno il deterioramento dovuto al tempo. La sorgente ( a’ fntà Ciccagn’) da cui proviene l’acqua è a monte e dista, da qui, circa cinquecento metri. Un tempo, prima della costruzione della fontana e della relativa conduttura idrica, le donne della contrada erano costrette a fare a piedi il tragitto fino alla sorgente con la “tina,, in testa diverse volte al giorno per approvvigionarsi dell’acqua necessaria al fabbisogno familiare. Per ogni “tina,, tra andata e ritorno, occorreva fare un chilometro a piedi per cui è facile immaginare non solo i disagi che ciò comportava ma anche l’uso, estremamente razionato, che si faceva, a quei tempi, dell’acqua. E’ bene ricordare, qui, che la rete idrica comunale è giunta nelle nostre campagne più fortunate solo negli anni 60!
Della fontana “Ciccagne,, naturalmente, è rimasta solo una piccola traccia.
Come per le altre fontane diamo qui di seguito alcuni dati circa le caratteristiche fisiche dell’acqua di questa fontana.


Ci troviamo anche qui di fronte ad un’acqua leggermente basica con una temperatura, misurata metà giugno, non particolarmente bassa ma ciò è normale se si considera che l’acqua giunge alla fontana dopo aver percorso 500m nella conduttura e ad una profondità nel terreno che fa risentire, all’acqua, la temperatura esterna. La presenza di sali minerali è”normale,,. La gente della contrada da sempre la usa per bere e ha sempre considerata quest’acqua di ottima qualità.

La sorgente  “Sirienze,, ( foto dsd )

FONTANA SIRIENZE
(a’ fntà di Siriez’)
m.850 s.l.m.;
versante Nord-Est ; bacino del Fortore.

Per arrivare a questa fontana bisogna superare la contrada di Cacerno e all’altezza della masseria “Petrnill’,, imboccare la stradina brecciata a sinistra e risalirla per circa 350-400 metri. Lasciate la macchina nel piccolo spiazzo che incontrate a una cinquantina di metri oltre l’ultima casa sulla vostra destra e risalite il ruscello alla vostra sinistra. Chi, sentendo il gorgoglio dell’acqua, crederà di trovare una bella fontana resterà sicuramente deluso. Dell’antica fontana, un tempo meta di allegre scampagnate, non resta più nulla in quanto il luogo è stato completamente stravolto negli anni 70 quando si costruì l’attuale stradina comunale e quando l’acqua della sorgente fu raccolta e deviata in una vasca di accumulo per alimentare una conduttura privata a servizio dell’utenza agricola posta più a valle. Il rumore della caduta dell’acqua nella vasca di raccolta si sente in modo chiaro e distinto a testimonianza della notevole quantità di liquido che precipita nel serbatoio e nonostante questo una consistente quantità di acqua ( era metà giugno il periodo in cui abbiamo fatto il nostro sopralluogo) continua a sgorgare da sotto un masso da cui inizia il piccolo ruscello. L’acqua è fresca ed invitante anche se non c’è la possibilità di poterla bere in quanto bisognerebbe attingerla da terra. Le poche analisi di cui disponiamo sono state eseguite nel giugno del 2002 e si riferiscono come per la altre sorgenti alle caratteristiche fisiche dell’acqua.


Acqua particolarmente fredda, marcatamente basica con una bassa conducibilità elettricare che sta a significare una grande “povertà,, di sali minerali , acqua quindi leggera, oligominerale e di grande purezza. Del resto per le persone di una certa età questa sorgente era ed è rimasta una delle migliori di tutto il territorio comunale.
Se la visitate a primavera vi colpirà la ricca vegetazione del luogo e la presenza lungo tutto il ruscello di numerose e rigogliose piante di farfaraccio con i suoi caratteristici fiori rosati, se invece vi capitate in autunno potrete fare incetta dei frutti del corniolo perché la zona è particolarmente ricca di queste piante.


Una veduta della F. di Martinelli ( foto dsd)


















FONTANA MARTINELLI
(a’ fntà di’ Martniegli’)
m.906 s.l.m.;
versante Nord. Bacino del Fortore.



E’ la fontana più “alta,, di quelle prese in considerazione da noi (706m.s.l.m.) e per raggiungerla è semplicissimo: partendo dal centro abitato si prende la strada provinciale per Riccia e dopo circa tre chilometri si imbocca la stradina comunale asfaltata che si incontra sulla propria destra; non ci si può sbagliare perché è la prima che si incontra sulla destra. Salendo la stradina alla prima curva, a sinistra, proprio nel gomito ci si immette nella “brecciata,, che ci porta alla fontanella. L’attuale manufatto ha subito una radicale ristrutturazione agli inizi degli anni 2000 ed ha perso l’atmosfera originaria anche se la risistemazione attuale, in pietra locale, non dispiace. Il corpo in pietra della fontana è quello originario costruito dagli abitanti della vicina e omonima contrada agli inizi del secolo scorso ( su una pietra vi è inciso il numero VIII a significare con tutta probabilità l’anno 1908). La fontana è naturalmente dotata di abbeveratoio e di lavatoio che vengono tuttora ampiamente utilizzati dagli abitanti della zona,spesso poco accorti nel tenere il sito in perfette condizioni igieniche! Entrambi i manufatti pur costruiti in cemento sono stati rivestiti da vecchie pietre locali che ricreano un po’ di quella atmosfera che il luogo possedeva prima degli interventi degli anni 70. Le caratteristiche fisiche dell’acqua di questa sorgente sono le seguenti:


Si tratta di un’acqua freddissima ( si tenga presente che la sorgente è a una decina di metri più a monte ed è dotata di una lunga vasca di accumulo per cui la temperatura dell’acqua alla fonte è sicuramente più alta rispetto a quella della sorgente). Un consiglio per chi la beve la prima volta: bagnatevi , prima di bere, per bene le braccia o il collo e bevete a piccoli sorsi perché non di rado, nel passato,si sono avuti episodi di congestione addominale o di “pntura,, ( traduci: pleurite). Se si mette il dorso della mano sotto il getto dell’acqua sarà difficile resistere per oltre un minuto senza sentire l’arto completamente intorpidito dal freddo. L’acqua è anche annoverata come “pesante,, diceria questa non suffragata dalle analisi a nostra disposizione. Di certo è un’acqua pura che non corre alcun rischio di inquinamento perché a monte vi è soltanto un bellissimo bosco ( la Chiusa Picchione) e questo lo sanno i numerosi visitatori che, non si sa come, l’abbiano scoperta e vengono qui ad attingere il prezioso liquido.


Una veduta della fontana (foto dsd)
 




FONTANA di PESCOSAMBUCO
(a’ fntà di piesc’ Sambuch’)
m.840 s.l.m.-
versante Nord-Est ; bacino del Fortore



Arrivare a questa fontanella non è difficile: partendo dal centro abitato si prende la strada provinciale per Riccia e arrivati alla contrada Marcantonio, quasi alla fine della discesa ci si immette nella stradina comunale a sinistra. Basta scendere lungo questa stradina e percorrerla fin dove arriva per ritrovarsi davanti alla fontana. Il manufatto ha subito un radicale intervento di rifacimento, negli anni 70, con ampio utilizzo di cemento che ne ha completamente stravolto le caratteristiche. E’ dotata di abbeveratoio e di ampio lavatoio tuttora usati dagli abitanti della contrada. La sorgente da cui proviene l’acqua è posta poco vicina. Posta ai margini del bosco comunale di Pescosambuco la fontana costituisce una buona base di partenza per una salutare passeggiata nel cerreto sottostante. Il bosco di Pescosambuco presenta una biodiversità notevole soprattutto per quanto riguarda il regno dei funghi caratteristica ben nota ai cercatori locali e non. E’ la “patria,, indiscussa dell’Amanita Cesarea ma al cercatore attento riserva grandi soddisfazioni anche per la presenza di quasi tutte le varietà di russole mangerecce, di boleti e famigliole nonché di specie rare introvabili in altri boschi. Sicuramente dopo una bella escursione nel vicino cerreto alla ricerca dei prelibati “frutti,, del sottobosco , risalendo alla fontana, la freschezza e la bontà di quest’acqua sarà ancora più apprezzata.


Dall’analisi si evince che ci troviamo di fronte ad un acqua non particolarmente fresca, leggermente basica e con una buona presenza di sali minerali. La bontà dell’acqua è sicuramente avvalorata dai dati in nostro possesso ma è ampiamente apprezzata anche dal notevole afflusso di persone che, anche da fuori paese, vi si recano per farvi rifornimento ad uso potabile.

fine seconda parte

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