Coin Slider Gallery Fontanelle Molisane: La mia terra è…acque limpide (parte 1)

giovedì 12 gennaio 2012

La mia terra è…acque limpide (parte 1)

Un percorso tra sorgenti, fontane e fontanelle della nostra terra.

Veduta della fontanella di Piscero ( foto dsd )


Progetto di educazione ambientale della classe IIIA
della Scuola media Statale “A. Manzoni,, di CERCEMAGGIORE
(inserito nel progetto “Cercemaggiore è…,,)
a.s. 2005/06 ins.Di Stasi Domenico

Non sempre i Comuni montani presentano una grande ricchezza di acqua in quanto il più delle volte le sorgenti sgorgano solo ai piedi delle montagne. Cercemaggiore è un po una eccezione a questa regola perché presenta un notevole numero di piccole e medie sorgenti formanti quasi una circonferenza intorno ai suoi due monti ( S.Maria e Saraceno) ad una altitudine compresa tra i settecento e gli ottocento m.s.l.m.

Questa caratteristica presenza di tante sorgenti ha in un certo modo scritto anche la storia di questo territorio montano. Qui l’uomo è stato presente fin dalla preistoria ( il ritrovamento di manufatti in pietra ne è una chiara testimonianza), qui l’uomo ha da sempre abitato la campagna ( la fattoria sannitica di Morgia della Chiusa lo testimonia chiaramente) e continua ad essere ancora oggi tenacemente attaccato alla “sua,, terra avendo antropizzato ogni angolo di questo territorio. Su 4300 abitanti, 3500 abitano in campagna nelle diverse contrade storiche o di recente formazione. Questa “strutturazione,, sociale della popolazione la si deve ad un unico motivo: in ogni contrada storica vi è una sorgente e una fontana. La storia delle piccole comunità che non compaiono sui libri di testo è, per questo verso, simile quindi al cammino dei grandi popoli che hanno fatto la grande storia dell’umanità. Non troviamo nessuna grande civiltà lontano dall’acqua: gli Assiri e i Babilonesi tra il Tigri e l’Eufrate, gli Egizi lungo il Nilo, i Fenici, i Cartaginesi, i Greci e i Romani sulle sponde del Mediterraneo. Oggi l’acqua più che mai è considerata una risorsa primaria da qualsiasi Stato e per il suo controllo si combattono guerre senza fine ( il problema medio-orientale è, soprattutto un problema inerente il controllo delle principali sorgenti di acqua di quell’area geografica). Una nazione senza acqua non ha possibilità di sopravvivere: non può organizzare la sua agricoltura né può avviare un discorso di industrializzazione perché per entrambi i settori la presenza dell’acqua è una condizione essenziale. L’acqua è la madre della vita; il nostro modo di pensare umano non riesce a concepire nessuna forma di vita senza la presenza di acqua. La terra è ricchissima di acqua, basti pensare alla vastità dei grandi oceani, ma soltanto una piccolissima parte di tutta l’acqua presente sulla terra è fruibile da parte dell’uomo. E’ la cosiddetta acqua dolce e di questa la più “buona,,è quella delle sorgenti. L’acqua è una risorsa rinnovabile grazie all’energia solare vero motore del suo ciclo ma è anche una risorsa esauribile e difendere la sua fruibilità combattendo ogni forma di inquinamento deve costituire un impegno per ciascuno di noi. Le nostre fontanelle sono state per secoli ( ma sarebbe più appropriato dire per millenni) un elemento essenziale per la presenza umana su questa terra. Oggi che abbiamo imparato a portare l’acqua in tutte le case, prendendola anche a centinaia di chilometri di distanza, queste fontanelle potrebbero sembrare quasi ininfluenti per il nostro modo di vivere ed invece esse rappresentano più che mai una delle risorse più importanti della nostra terra e possono per l’avvenire rappresentare un volano per la nostra economia. Per questo è importante conoscerle, curarle ed amarle. Il piccolo lavoro che noi abbiamo fatto e che ripercorre un lavoro analogo, fatto qualche anno fa dai nostri compagni che ora frequentano le scuole superiori, va letto in questa direzione.

Gli alunni della classe IIIA (a.s. 2005/06)
Foto gentilmente concessa dallo studio Mascia




FONTE BOIARI

(A’ fntan’ du Scialè)
m.820 s.l.m.
versante Sud; bacino Tammaro-Volturno

E’ certamente la fontana più famosa di Cerce ed è quella più frequentata sia dai cercesi che dai forestieri. E’ posta sulla strada provinciale che collega il paese alla fondovalle del Tammaro, in direzione Sepino, a circa tre Km dal centro abitato, scendendo, sul lato destro della carreggiata stradale. La costruzione dell’attuale manufatto in pietra locale della fontana risale all’ anno 1963 allorquando si costruì l’attuale arteria stradale. L’impresa che la costruì fu quella dei f.lli Galasso di Campobasso.
Il termine “Boiari,, è di natura incerta: alcuni studiosi sono convinti che derivi dalla lingua bulgara che qui passarono, guidati dal principe Altzek e provenienti dalla vallata del Tammaro, per andare a fondare l’odierna Jelsi (3° cap. di “ I Bulgari trasmigrati in Italia,, di Vincenzo D’Amico edito da: Società Tipografica Molisana dei F.lli Petrucciani.– Campobasso 1933) altri fanno riferimento al più noto, per noi, Giordano Pierro che nella “Storia di Cercemaggiore,, (ed. Valle di Pompei -1924) riporta il termine “Via dei Viari,, proprio parlando dei mulini che vi erano lungo il torrente adiacente la sorgente mentre altri ancora legano il nome all’usanza di abbeverarvi i buoi, ipotesi, quest’ultima sicuramente poco credibile.
L’acqua della fontana alimenta il lavatoio, tuttora ampiamente usato, posto oltre la strada mentre un tempo alimentava anche l’adiacente “fota,, del vecchio mulino ad acqua (Mulino Cavaliere) posto poco più a valle.
Siamo in possesso di alcuni elementi fisici dell’acqua di questa importante sorgente che qui di seguito riportiamo:


Siamo di fronte ad un’acqua chiaramente oligominerale, molto leggera, che è in grado di far eliminare la renella dai nostri reni ma anche, a volte, di movimentare eventuali calcoli presenti nell’apparato urinario con le conseguenze facilmente intuibili da tutti. Sicuramente sulla nostra mensa può sostituire in modo più che conveniente le migliori e più decantate marche regionali e nazionali di acqua minerale in commercio. Presenta un unico inconveniente: spesso, soprattutto d’estate, per approvviggionarsene bisogna fare la fila dato il notevole afflusso di gente, anche da fuori regione, che ha preso la sana abitudine di venire qui a fare rifornimento del prezioso liquido.

La sorgente “L’Acquale,, alimenta il laghetto che si è creato a valle della fontana ( foto dsd )





L’ACQUALE
(“A fntà’ l’Acquale,,)
m.864 s.l.m.
Versante Nord; bacino del Fortore

Per raggiungere questa sorgente bisogna prendere la strada per Pescomorelli; giunti nella curva dove insiste l’unico capannone di allevamento avicolo della zona bisogna fermarsi e lasciare l’auto a sinistra all’imbocco della vecchia mulattiera che seguendo l’antico tratturello, sale verso il paese. Un tempo questa strada aveva un’importanza strategica in quanto collegava gli insediamenti sannitici di “Morgia della Chiusa,, e della montagna di Gildone alla principale fortificazione della civiltà Sannita: Monte Saraceno.
La sorgente si trova ad un centinaio di metri più a monte rispetto alla strada rotabile comunale ma sicuramente resterete delusi nel cercare la fontana e nel vedere invece solo un vecchio manufatto in cemento posto lì a mo’ di sbarramento del tratturo con alla base una grossa pozzanghera. Dalla cannula posta al centro dello sbarramento non esce neanche una goccia di acqua. Fermandosi e restando in ascolto è facile invece sentire il gorgoglio dell’acqua che cade nell’adiacente stagno. Facendosi largo tra le canne e le piante palustri che riempiono le rigogliose rive del piccolo invaso di acqua è facile osservare la conduttura in polietilene da cui si diparte una T ( vedi foto) che alimenta lo stagno ma che prosegue oltre per servire con ogni probabilità gli orti posti più a valle. E’ tutto quello che resta di questa storica sorgente del versante Nord-Est del territorio comunale.
Riportiamo alcuni dati in nostro possesso che riguardano l’acqua di questa sorgente:




E’ un’acqua basica abbastanza ricca di sali minerali la cui carica batterica risente naturalmente delle condizioni in cui è tenuto il sito e di quelle di prelevamento del campione oggetto dell’analisi batteriologica.
L’augurio è che l’Amministrazione Comunale si occupi della ricostruzione di questa fontana in modo da renderla fruibile per gli abitanti della zona ( i più anziani ne hanno fatto una descrizione bellissima di com’era) ma anche per tutti coloro che volessero farsi una bella passeggiata, magari a piedi, seguendo il vecchio percorso tratturale alla riscoperta di una nostra contrada storica che conserva ancora suggestive architetture rurali ed angoli di natura tra i più affascinanti del nostro territorio. Poco lontano da qui, solo per citarne uno, vi sono le famose grotte di Pescomorelli al cui interno sono stati ritrovati interessanti ed importanti reperti risalenti all’età del Bronzo, mentre più a valle proseguendo si possono visitare i resti della fattoria sannitica e il sepolcreto, sempre di epoca sannitica, posto all’interno di un piccolo querceto che costeggia la stradina che porta verso il paese di Gildone.

Veduta della fontanella di Piscero ( foto dsd )



LA FONTANA di PISCERO

(A’ fntà du Piscer’)

m. 710 s.l.m.
versante sud-Est; bacino del Fortore

E’ una fontana poco conosciuta ma raggiungerla e scoprirla non è un’ impresa molto difficile; se si parte dal centro abitato si prende la strada per andare a Piscero, quella che va verso la montagna di Gildone, e una volta arrivati nella contrada la si attraversa e ci si ferma alla fine della ripida discesa in cemento proprio sul ponticello costruito per l’attraversamento del piccolo ruscelletto. Lasciata naturalmente l’auto sulla strada, ci si incammina a piedi risalendo, sulla destra, per circa duecento metri il corso d’acqua.
Sotto un massiccia rupe ricoperta di ricca e lussureggiante vegetazione ecco apparire questa bella e suggestiva fontanella che sembra riportarci, all’improvviso, indietro nel tempo per la sua semplicità ed il suo aspetto arcaico e selvaggio allo stesso tempo. L’acqua sgorga direttamente dalla viva roccia e niente dell’aspetto naturale, qui, è stato alterato dalla mano dell’uomo.
Se decidete di visitare questa bella fontanella a maggio o giugno ricordatevi di fare incetta di crescione lungo il ruscello che da qui inizia; l’ambiente circostante incontaminato ed il fatto che a monte non può esservi nessuna forma di inquinamento perché il corso d’acqua inizia solo dalla sorgente, invitano fortemente a raccogliere la preziosa erba acquatica per poi consumarla cruda in gustose insalatine o cotta come ingrediente principale di frittatine dal sapore unico e delicato.Come per altre sorgenti anche per questa vi diamo alcune brevi informazioni circa le sue caratteristiche fisiche.



Ci troviamo di fronte ad un’acqua molto “fredda,, con un pH leggermente basico e abbastanza ricca di sali minerali. L’acqua, dal sapore gradevole, è potabile e viene utilizzata ampiamente dagli abitanti della zona che da sempre si recano a questa sorgente per fare il rifornimento quotidiano ( ricordiamoci che l’acqua è tanto più “buona,, quanto più viene bevuta appena sgorga dalla sorgente!).
Questa è una delle nostre piccole sorgenti più “basse,, in assoluto per quota ( 710m.) e forse è proprio per questo motivo che presenta una più marcata presenza di sali minerali disciolti.


 la seconda parte...

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